
Sostenibilità e riciclo dell’acciaio italiano
Ferro & Futuro: il volto sostenibile dell'acciaio italiano
Un materiale antico con un'anima moderna: il ferro è più green di quanto pensi
Nell’immaginario comune, parlare di sostenibilità significa evocare pannelli solari, auto elettriche, forse plastica riciclata. Ma l’acciaio è, da sempre, il campione silenzioso della sostenibilità industriale.
Pochi sanno che è il materiale più riciclato al mondo, con tassi di recupero che superano il 90% in Europa. A differenza di altri materiali, l’acciaio può essere riciclato infinite volte senza perdere proprietà meccaniche o strutturali. È eterno, versatile e, se ben gestito, circolare al 100%.
Un ciclo virtuoso: meno CO₂, meno estrazione, più intelligenza industriale
L’acciaio nasce (quasi sempre) da una delle due strade:
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Ciclo integrale: da minerale ferroso, tramite altoforno
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Ciclo elettrico: da rottame ferroso, tramite forno elettrico ad arco (EAF)
L’Italia è il primo Paese in Europa per produzione da forno elettrico, con oltre l’80% dell’acciaio prodotto da rottami.
Questo significa che il nostro acciaio è tra i meno impattanti al mondo in termini di emissioni.
Per ogni tonnellata di acciaio riciclato si risparmiano:
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1,4 t di minerale di ferro
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0,8 t di carbone
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0,6 t di CO₂
Il ruolo strategico delle acciaierie italiane
L’Italia è un’eccellenza nella produzione di acciaio elettrico: aziende come Feralpi, Pittini, Acciaierie Venete, ABS, Ori Martin (e molte altre) hanno investito da anni in tecnologie verdi, recupero termico, digitalizzazione e riduzione degli scarti.
Inoltre, molte di queste imprese sono già certificate secondo standard ESG e aderiscono a codici di condotta ambientale europei e internazionali.
Normative e standard ESG: non è più solo una scelta, è un requisito
Con l’entrata in vigore della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), migliaia di imprese saranno chiamate a rendicontare le proprie performance ambientali, sociali e di governance.
Questo include anche la sostenibilità della filiera.
Perciò scegliere fornitori virtuosi, come Sardelli, diventa non solo etico, ma strategico per la compliance.
Inoltre, normative come:
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Regolamento UE 2020/852 sulla tassonomia verde
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Pacchetto Fit for 55
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Strategia UE per l’economia circolare
stanno ridefinendo il concetto di valore aziendale, spingendo le imprese a ridurre impatti ambientali lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Cosa fa Sardelli 1871 per l’ambiente
La nostra filosofia è chiara: non possiamo restare fermi in un mondo che cambia. Ecco cosa facciamo (e continueremo a fare):
- Collaboriamo con fornitori italiani che usano forni elettrici ad alta efficienza
- Verifichiamo le certificazioni ambientali delle acciaierie partner
- Ottimizziamo i trasporti per ridurre le emissioni logistiche
- Digitalizziamo i processi per tagliare carta e consumi inutili
- Riutilizziamo internamente gli scarti di lavorazione, riducendo i rifiuti
- Offriamo consulenza su materiali certificati e tracciabili
ESG e filiera: perché conviene anche al cliente
Il ferro di Sardelli1871 non è solo acciaio. È:
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acciaio riciclabile
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acciaio italiano
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acciaio a basso impatto
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acciaio che ti fa guadagnare punti ESG
Perché oggi, anche per ottenere un finanziamento, accedere a un bando o stipulare una polizza, dimostrare di avere una filiera sostenibile è un vantaggio competitivo.
Cosa chiedere a un fornitore per valutare la sua sostenibilità
Un’impresa che vuole posizionarsi nel futuro, oggi dovrebbe chiedere al proprio fornitore:
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Da dove proviene l’acciaio?
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È stato prodotto con forno elettrico o altoforno?
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Ha certificazioni come ISO 14001, EMAS o EPD?
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L'azienda ha un bilancio ESG o un report di sostenibilità?
In Sardelli, queste domande non ci spaventano. Le incoraggiamo. Perché abbiamo scelto di costruire non solo prodotti, ma relazioni trasparenti e durature.
Il ferro non è il passato. È la chiave per un futuro più intelligente.
La sostenibilità non è un'etichetta da appiccicare a un prodotto: è un impegno continuo. È una direzione, una cultura, un modo di lavorare.