Mercato siderurgico: rialzi cauti e nuove regole UE
La siderurgia tra rialzi cauti e nuove regole europee
Come clausole di salvaguardia e CBAM stanno ridisegnando il mercato dell’acciaio
Negli ultimi mesi, il mercato siderurgico europeo sta vivendo una fase di incertezza controllata: i prezzi dei prodotti piani, come i coils laminati a caldo, hanno iniziato a risalire leggermente, dopo mesi di calo costante. Si parla di un recupero nell’ordine del 2–3%, più legato a manovre di politica commerciale e attese regolatorie che a una vera ripresa della domanda.
1. Una domanda ancora debole, ma segnali di risveglio
Il cuore del problema rimane lo stesso: domanda interna fiacca, soprattutto da settori come edilizia e automotive, ancora lontani dai volumi pre-2023. Tuttavia, le acciaierie europee hanno ridotto le produzioni, rendendo il mercato meno saturo e lasciando spazio a una modesta risalita dei listini. In parallelo, i distributori stanno ricostituendo le scorte, anticipando possibili rincari nei prossimi mesi.
2. Clausole di salvaguardia: l’Europa chiude le porte
La Commissione Europea ha inasprito le regole di importazione, tagliando progressivamente le quote di acciaio esenti da dazio e riducendo la possibilità di utilizzare volumi inutilizzati di altri Paesi. Questo significa che entra meno acciaio extra-UE a condizioni agevolate, e le acciaierie europee possono controllare meglio i prezzi interni. A ottobre 2025, Bruxelles ha addirittura proposto un nuovo regime di salvaguardia post-2026 che dimezzerebbe le quote tariff-free e introdurrebbe dazi più severi fuori quota. In pratica: meno concorrenza a basso costo, più spazio al mercato interno, ma anche più pressione sui costi per chi importa.
3. CBAM: il “fattore carbonio” che cambierà tutto
Dal 2026 entrerà in vigore il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), la “tassa sul carbonio” alle frontiere europee. Chi importerà acciaio dovrà pagare certificati proporzionali alle emissioni di CO₂ del prodotto estero. In questa fase transitoria (fino a fine 2025), le aziende devono solo comunicare i dati di emissione, ma il mercato si sta già muovendo in previsione dei nuovi costi ambientali. Il risultato? Una pressione rialzista di fondo sui prezzi europei, che tenderanno a incorporare anche il valore della sostenibilità.
4. Prezzi in altalena, ma con direzione leggermente rialzista
Dopo un’estate debole, l’autunno 2025 mostra un timido rimbalzo dei prezzi, soprattutto nei prodotti piani. Il rialzo medio è di poche unità percentuali, ma segna una svolta di fiducia: le acciaierie stanno tentando di riallineare le offerte in vista dei contratti di fine anno, mentre molti buyer stanno anticipando gli ordini per evitare possibili aumenti successivi. I prodotti lunghi, invece, restano più stabili, penalizzati dal rallentamento delle costruzioni.
5. L’Italia tra opportunità e sfide
Il sistema siderurgico italiano, fondato su una rete di imprese dinamiche e flessibili, si trova in una posizione delicata ma promettente. Da un lato, la riduzione dell’import low-cost apre spazi per i produttori locali; dall’altro, l’aumento dei costi energetici e ambientali impone nuove strategie di efficienza e innovazione. In questo contesto, la pianificazione e la corretta gestione degli approvvigionamenti diventano leve decisive per mantenere competitività e margini.
Un aspetto da non trascurare è la solidità finanziaria e il controllo costante del rating aziendale, temi approfonditi su visidron.it, insieme alla valutazione dei parametri ESG, fondamentali per attrarre credito e investimenti sostenibili, come illustrato su ratingesg.it. Le imprese che sapranno integrare questi elementi saranno quelle capaci di sostenere i rincari e cogliere le nuove opportunità del mercato siderurgico.
In sintesi
- Il mercato siderurgico europeo sta risalendo, ma lentamente.
- Le regole UE (salvaguardie e CBAM) stanno proteggendo il mercato interno e riducendo la concorrenza esterna.
- L’Italia può trarre vantaggio, ma solo se le imprese sapranno pianificare bene e investire in efficienza.
- La vera sfida non è solo il prezzo dell’acciaio, ma la capacità di resistere ai cicli di mercato con equilibrio finanziario.